FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

martedì 27 settembre 2011

Quattro passi verso il Monte Cimone

Sono le 14. Decido di portare l’Ale sopra Caldonazzo, verso il Monte Cimone (1525). Parcheggio la macchina nello spiazzo del campo sportivo e partiamo. La salita è facile, si sviluppa su strada forestale. Il primo tratto è all’interno di una pineta.

                    DSC_1053DSC_1054DSC_1055 

Ci fermiamo a bere qualcosa su una panchina posta a bordo strada. E’ caldo, quasi troppo, ma il cielo non è limpido. Davanti a noi vediamo il lago di Caldonazzo. Ripartiamo.

            DSC_0003DSC_0005DSC_0004  

Questa zona l’ho calcata mille volte. Quando voglio fare foto agli animali vengo qua. Quando sono a corto di energia vengo qua. Non è difficile vedere camosci. Oggi però siamo sfortunati. Sarà colpa della caccia o di qualsiasi altra cosa, ma di bestie nemmeno l’ombra. Mi spiace per l’Ale, ma è la scusa per farla salire un’altra volta. Il cielo dietro di noi è grigio. Non è un buon segno. Torniamo indietro. Abbiamo fatto bene. Poco dopo scende il diluvio

          DSC_0007DSC_0009DSC_0012DSC_0011 DSC_0013DSC_0060 DSC_0014

Peso massimo nel bosco


Più che un cinghiale sembra un toro. E che agilità.

Cambio d'abito


L'aspetto del bambi non è sicuramente dei migliori. Oltre ad essere magro è solo. Sarà colpa dei cacciatori? Magari mi sbaglio e la madre è lì nelle vicinanze. Speriamo. Il mantello dell'animale sta mutando da marrone a grigio. Si prepara alla stagione fredda.

Che peso sulla testa!


Anche se in lontananza, si capisce subito quanto grandi siano le corna del muflone. Oltre ad avere una forma a spirale, le corna hanno crescita continua e sono fisse

Volpe tranquilla



I timori verso la fototrappola sono ormai un vecchio ricordo. La volpe ci passa davanti in tutta tranquillità.

domenica 18 settembre 2011

Incontri casuali


La qualità della foto è quella che è, non posso pretendere di più dal mio telefono. Il riccio in questione me lo sono trovato davanti all'entrata di casa. Un essere simpatico, ma dal carattere discutibile. Ho provato a condurlo verso una via più sicura, lontano dalla strada, ma invece di ringraziare ha ringhiato come un isterico.

Mamma muflona


E' la prima volta che vedo un piccolo muflone in compagnia della madre. Il classico video con trama.

Volpe stupenda


La volpe si accorge della fototrappola. Bastano pochi istanti per vedere il suo corpo perfetto.

venerdì 16 settembre 2011

lunedì 12 settembre 2011

Malga Bordolona di Sotto – Malga Bordolona di Sopra – Laghi di Alplaner (Lago Trenta) – Cima del Lago

Sabato 10 settembre 2011. La sveglia suona alle 6. Anche oggi l’Ale è la mia compagna di avventura. Prendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Bresimo. Da qui una strada asfaltata sale per qualche chilometro. Arriviamo alla Malga Bordolona di Sotto (1806). Il termometro segna 9 gradi. Le vacche pascolano sopra di noi, ma non le vediamo. Le nuvole coprono tutto.

DSC_0848DSC_0849DSC_0855   DSC_0851DSC_0852DSC_0853 DSC_0854

Prendiamo la strada sterrata e saliamo per 40 minuti. L’Ale comincia a sudare, ma non ci fermiamo. Le nuvole piano piano si diradano. Siamo alla Malga Bordolona di Sopra (2086). La vista è stupenda. Carichiamo le batterie con un po’ di cioccolata. Una manza di razza Frisona ci guarda. Partiamo, ma l’animale ci segue muggendo. Lo aspettiamo, ma quando cerchiamo di avvicinarci inizia a correre sul ripido pascolo, raggiungendo le altre vacche.

DSC_0858DSC_0874   DSC_0876DSC_0881 DSC_0875  

Il cartello indica la direzione per il Lago Trenta. In circa due ore dovremmo essere lì. La salita non è impegnativa. Solo in alcuni tratti le gambe fanno male. A parte le vacche, non c’è anima viva. Siamo soli in mezzo alle nuvole. Ci fermiamo. In lontananza il colpo di un fucile. L’eco è incredibile.

DSC_0890DSC_0887DSC_0910   DSC_0895 DSC_0896 DSC_0897 DSC_0899 DSC_0905  DSC_0908 DSC_0909DSC_0907

Sono quasi le undici. Continuo a dire all’Ale che manca poco. La sua salita oggi è spettacolare. Non credevo potesse arrivare fin qui. Ormai ci siamo. Siamo al Passo Alplaner (2424). Pochi metri più avanti e si apre lo spettacolo: una piana e i laghi Alplaner (2387). Sono tre, di dimensione decrescente, tutti confluenti tra loro. L’acqua è gelida. Mi lavo la faccia. Sulla mia destra ho la Cima Trenta (2636), sulla mia sinistra la Cima del Lago (2615). Salgo da solo proprio su quest’ultima. Dall’alto vedo completamente la piana. Chiamo l’Ale. Dorme tra i sassi.
   DSC_0917DSC_0920DSC_0937DSC_0928  DSC_0930  DSC_0933 DSC_0934 DSC_0936

Scendo. Mangiamo i panini. Verso le 13 facciamo il giro dei laghi. E’ pieno di rane. Ce ne sono ovunque. Ovunque. Incontriamo una comitiva di tedeschi, i primi esseri umani della giornata. L’Ale incontra un rospetto, prova a baciarlo, ma non succede nulla. Prepariamo i bagagli e scendiamo.

DSC_0963     DSC_0980DSC_0944DSC_0973DSC_0941DSC_1018DSC_0953DSC_1001DSC_0957DSC_0983DSC_0969DSC_0974  DSC_0949DSC_1046

      

Mi lascio tutto alle spalle, anche solo per poche ore. Il peso dello zaino è nulla a confronto di quello della settimana. In questo mi riconosco, non in quello che faccio per mantenermi. Queste foto sono i ricordi più belli, come nei film dove premi un tasto e torni indietro.

DSC_1020

 

Grazie Ale, per come ti muovi nel mio mondo.