FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

sabato 29 dicembre 2012

La nuova generazione


Belli, giovani, agili e di tutti i colori. Questi sono gli animali della nuova generazione...

Giornate malinconiche


Quando l'influenza obbliga a stare a letto, non rimane che guardare fuori dalla finestra...che malinconia...

venerdì 28 dicembre 2012

Quattro passi nella neve in compagnia


Due giovani esemplari molto belli. Il primo traccia il sentiero, mentre il secondo, molto meno coraggioso, lo segue a distanza.

giovedì 20 dicembre 2012

Sporminore-Malga Spora Piccola o Malga Prà da Giovo



Giovedì 20 dicembre 2012. Il giorno che precede l'avvento della profezia dei Maya si presta particolarmente bene per una ciaspolata. Partenza da Sporminore (527). Fa freddo. Il termometro della macchina segna -9 °C. Mi incammino in direzione Castel Sporo. Il primo tratto è pianeggiante. La salita vera comincia al bivio per Andalo.




La neve è abbondante, ma la presenza di tracce rende meno faticosa l'ascesa.




In più punti lascio la traccia principale. Il bosco di abeti bianchi è stupendo e merita di essere visto da vicino.  


Poco sotto quota 1400 m termina la forestale. Seguo lo stretto sentierino, se così si può chiamare, che porta a Malga Spora Piccola o Prà da Giovo (1549). Le pendenze sono sostenute, ma la fatica viene ripagata alla vista della struttura. La stalla è dismessa e si trova in cattive condizioni. Scatto qualche foto prima di ripartire.





Per variare la discesa percorro la forestale in tutta la sua lunghezza. Come all'andata non incontro nessuno.


Una cispolata che mi ha sorpreso. Non ci sono scorci panoramici particolari, nemmeno arrivati alla malga, ma il posto merita tutta la fatica fatta. Davvero. Complessivamente sono 1100 metri di dislivello per circa 14 chilometri di sviluppo.

sabato 15 dicembre 2012

martedì 11 dicembre 2012

Ciaspolata in Valmaggiore: Predazzo-Malga di Valmaggiore-i Laghetti-sotto Forcella di Valmaggiore e ritorno via Baite di Malgola


Domenica 9 dicembre 2012. Quest'oggi c'è Marco a tenermi compagnia. Raggiungiamo località Miola poco sopra Predazzo. Lasciamo la macchina al parcheggio del ristorante. Il freddo è pungente. Il termometro segna -11 °C. Ci incamminiamo seguendo la comoda strada asfaltata. 



La salita avviene all'interno di uno splendido bosco di abeti rossi di risonanza. L'altezza della neve, almeno inizialmente, non richiede l'ausilio delle ciaspole.


La traccia ora svolta verso sud e risale la Val Maggiore, costeggiando l'omonimo rio. Il segnavia indica un chilometro per Malga di Valmaggiore (1619). Illuminata dal sole, si apre una piana stupenda, in fondo alla quale si trovano la malga, la stalla, l'agritur e una piccola chiesetta. 




Intercettiamo il sentiero 335 che sale al Bivacco Paolo e Nicola (2180). Ci accompagnano gli abeti innevati. Raggiungiamo i Laghetti (1989). Da questa piana si alza davanti a noi la Cima di Valmaggiore (2479). Il segnavia della Forcella di Valmaggiore (2173) è ben visibile. Saliamo fin dove possiamo. Raggiunta una seconda piana a quota 2070, decidiamo di fermarci. La pendenza del canalone rende troppo rischiosa l'ascesa. Peccato. Mancava un niente al bivacco. 






Torniamo indietro. Scendiamo rapidamente alla malga seguendo le tracce dell'andata. Finalmente si mangia. Il sole è solo un ricordo.



Ripartiamo. Per evitare di compiere lo stesso percorso facciamo una digressione in località Baite di Malgole (1295). L'esposizione a sud dei pendii ha sciolto la neve. Quattro caprioli ne approfittano per fare il pieno di cibo. Siamo al parcheggio.




Un giro con sviluppo complessivo di 20 chilometri per 1200 metri di dislivello, davvero bello.  Dalla malga la salita alla forcella si fa più impegnativa. Troppo rischiosa l'ascesa al bivacco. Pazienza. La neve ha regalato un paesaggio incredibile.

sabato 8 dicembre 2012

Fiocco di neve



Una femmina, due cuccioli e un maschio dal mantello color fiocco di neve. Scena stupenda.

mercoledì 5 dicembre 2012

Ortisè-Baita Pozze-Baita Vegaia-Malga Pozze e ritorno


Mercoledì 5 dicembre 2012. Ciaspolata in solitaria quella di oggi. Decido di ritornare a Ortisè (1477). Il termometro segna -6. Rispetto a qualche settimana fa c'è molta più neve. Mi incammino seguendo il sentiero che sale a Malga Stabli (1814). La giornata è stupenda.




Al bivio che porta a Malga Stabli seguo la forestale che sale verso nord. Le ciaspole ora sono indispensabili.




Superato il ponte di legno una serie di tornanti portano oltre il limite della vegetazione. D'ora in avanti le uniche tracce nella neve sono le mie.



Ignoro il bivio che porta a Malga Valenaia (2112). Poco più avanti il Baito Pozze (2100) è il posto adatto per fare una pausa.



La neve è perfetta, merito della bassa temperatura. Raggiungo in rapida successione Baita Vegaia (2200) e Malga Pozze (2237). Qui mi fermo e bevo una tazza di tè. Il panorama è davvero pazzesco.





Scendo liberamente lungo il pendio fino a Baita Pozze. Da qui inizia il ritorno. Per evitare di compiere lo stesso percorso dell'andata imbocco un'alta forestale, che non è altro che l'itinerario scialpinistico riportato sulla cartina. Il bosco di abeti è fitto, ma regala molti scorci panoramici.


Al bivio in località Dosso (1586) scendo rapidamente alla macchina.



Una ciaspolata in tutta sicurezza quasi sempre su forestale. Sopra il limite della vegetazione le possibilità di escursione sono molteplici. Complessivamente il giro misura 15 chilometri per più di 800 m di dislivello e merita davvero.