FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

sabato 29 settembre 2012

Ritorno nelle Maddalene: Amol-Bivacco Pozze-Passo Lainert-Malga Preghena di Sotto-Amol



Sabato 29 settembre 2012. Come piove. I programmi per questa giornata sembrano rovinati, ma con Marco decidiamo ugualmente di tentare. Raggiungiamo Bresimo. Poco sopra l'abitato, in località Amol (1369), lasciamo la macchina. Sono le 7 e 30. Seguiamo il sentiero 115. La prima parte è su strada forestale molto comoda con pendenze modeste. Al bivio manteniamo la sinistra. Comincia la traccia che porta al Bivacco Pozze (1989).



Il sentiero è ripido. L'intensità della pioggia è calata. Avvistiamo un camoscio e un capriolo, ma oggi è davvero difficile scattare foto decenti. Finalmente usciamo dal lariceto. I pascoli hanno acquisito la colorazione autunnale e il contrasto con il bianco delle nubi è unico. Avvistiamo la croce che precede il bivacco. Entriamo. Scende il diluvio.



Aspettiamo inutilmente una mezzoretta. La giornata sembra persa, ma proviamo a salire ugualmente al Passo Lainert (2216). Incredibilmente smette di piovere e la nebbia si dirada. Uno spettacolo si apre attorno a noi. Una delle due Malghe Larese è ancora monticata. Finalmente posso togliere il poncho. Che libertà!





Seguiamo il 133b. Scendiamo lentamente tra le rocce bagnate. Cala la nebbia, ma il sentiero è molto ben segnato.





Al passo il segnavia indicava 1.30 h per raggiungere Malga Preghena di Sotto (1915). L'indicazione è perfetta. A mezzogiorno ci accomodiamo sulle panche della malga e mangiamo. Ricomincia a piovere.






Prima di partire faccio una visita al laghetto nei pressi della malga. Ho visto tutto. Davvero tutto.  Scendiamo seguendo il ripido 115b. In pochi minuti raggiungiamo il 115 e siamo nuovamente alla macchina. Al coperto.


Giro bellissimo. Davvero. Le uniche difficoltà hanno riguardato l'attraversamento di numerosi corsi d'acqua creati dalle piogge. Il maltempo ci ha impedito di raggiungere il Passo dell'Om e la Cima Lainert. Ci riproverò.

venerdì 28 settembre 2012

Senter del Menador: da Santa Giuliana a Baita Cangi


Venerdì 28 settembre 2012. Raggiungo l'abitato di Santa Giuliana (499). Lascio la macchina in prossimità della chiesetta e mi avvio seguendo il sentiero 201 o Senter del Menador. Inizialmente salgo all'interno della pineta. La traccia è larga e ben segnata.


Esco dalla pineta. Cominciano le rocce. La traccia si stringe, ma con l'aiuto di ponti e scalette prosego senza problemi. Mi sto addentrando nella Val Pisciavacca. Il sentiero segue l'omonimo corso d'acqua, attraversandolo diverse volte. Il panorama è fantastico. A circa metà del percorso una fontanella allieta la fatica.




La salita non dà tregua, ma un capitello e un tavolo con panche offrono una buona scusa per rifiatare. L'autunno avanza. I colori cominciano a cambiare. Cima Vezzena (1908) è lì, oltre il Monte Naspo (1306).





Entro nella faggeta. Buon segno. Un canalole ripido mi porta allo Spiazzo della Volpe. Ecco Baita Cangi (1370). Mangio e mi asciugo al sole. Da qui ci sono diverse possibilità. Andare a Cima Vezzena oppure scendere a Caldonazzo via Val Scura. Io torno indietro da dove sono salito. Le altre vie le ho già percorse.






Sono di nuovo alla macchina.


Bel giro niente da dire. Non mi stancherò mai di questa zona.

Uno, due, tre. Tutti presenti.


Tutti i mufloni rispondono presente. Mamma, papà e cucciolo.

mercoledì 19 settembre 2012

Zambana Vecchia-Lago di Lamar e ritorno via Val Trementina



Sabato 15 settembre. Raggiungo Zambana Vecchia (204). Mi fermo davanti alla chiesa. Stanno allestendo il campo gara per una manifestazione ciclistica. Mi incammino in direzione dell'acquedotto, seguendo il sentiero 680 che sale a Fai della Paganella. Poco sopra si trova un bivio. Opto per il 681, ossia per la via più semplice. Il primo tratto di sentiero è all'interno del bosco, con molti punti panoramici sulla Valle dell'Adige.




Poco dopo il Rio Trementina il sentiero diviene strada forestale, a dire il vero un po' noiosa, che segue costantemente la linea elettrica. L'ultimo tratto è una ripida discesa che porta al Lago di Lamar.






Dopo le foto di rito raggiungo Malga Terlago Bassa (747). Seguo la traccia per qualche decina di metri in direzione Prada. I prati sono meravigliosi.



Torno indietro. Seguo sempre il 681. In prossimità dell'Acqua del Restel vedo una traccia salire sulla sinistra.   Ecco il 682. Finalmente. Si tratta di un sentiero che costeggia la Paganella, in più punti franato. Da percorrere con tanta attenzione. Solo un passaggio è particolarmente delicato, con cordino che facilita il superamento di un ponticello in legno molto molto precario. Lo vista sulla Valle dell'Adige è continua.






Al segnavia che indica Doss de le Cornelle (790) seguo il 680A che in pochi minuti porta al Cason (604). Continuo fino al bivio con il 681 e sono nuovamente al parcheggio.
Bel giro. Lungo e con il ritorno faticoso. Veramente faticoso.