FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

lunedì 26 novembre 2012

Rifugio Fontanino-Malga Giumella-Malga Paludei-Lago Lagostel e ritorno



Sabato 24 novembre 2012. Marco mi propone un'escursione in Val di Pejo. Lasciamo la macchina nei pressi del Rifugio Fontanino (1675), poco prima del lago di Pian Palù (1800). Il termometro segna -4. Cominciamo a salire lungo il 110b. In pochi minuti giungiamo davanti alla diga del lago. Tenendo la destra seguiamo il 124b in direzione Malga Giumella (1950).



C'è più neve del previsto. La temperatura la rende ghiacciata. Marco opta per i ramponcini. Nei pressi della malga due caprioli pascolano in tutta tranquillità. Sono due esemplari giovani. Svoltiamo a sinistra e percorriamo il 124 per una buona ora. La traccia presenta pendenze modeste fino a Malga Paludei (2106).





La nitidezza della giornata regala scorci pazzeschi. Alla malga sostiamo per gustarci un bicchiere di tè. Ripartiamo seguendo il 110.



Adesso si fa dura. Non tanto per la pendenza, quanto per la neve soffice che fa sprofondare fino al ginocchio. Due cervi maschi scappano tra i larici. Poco più avanti un branco di camosci ci precede. E' davvero azzeccato il nome "sentiero della fauna".




Al bivio il 141 ci permette di risalire la Val Piana, che culmina con la Punta S. Matteo (3678). Manca poco. Un ultimo ripido passaggio su roccia ci porta su un pianoro. Il Lago Lagostel (2455) è completamente coperto dalla neve. Mangiamo.



E' tempo di rientrare. Alcuni paletti indicano la via da seguire. Da quassù si vede molto bene Malga Paludei. Continuiamo a scendere. Rimango folgorato da un larice. Spettacolo!



Seguiamo una traccia parallela al 124, che riprendiamo poco prima di Malga Giumela. Non ci resta che tornare alla macchina.




Un giro di 14 chilometri per 1000 metri di dislivello tondi tondi, reso più faticoso dalla neve abbondante. I panorami di quest'oggi sono tra i più belli che abbia mai visto. La fortuna ci ha permesso inoltre di vedere caprioli, cervi e camosci. Bellissimo davvero.

sabato 24 novembre 2012

Sorvegliato speciale


Il giovane muflone si muove sotto lo sguardo vigile del maschio albino. L'immagine è davvero bella.

Giro autunnale del Tamazol


Venerdì 23 novembre 2012. Approfitto della mattinata libera per fare una sgambata. La meta prescelta è nota, ma non per questo poco interessante. Anzi. Lascio la macchina nella pineta di Caldonazzo. Seguo il sentiero 219 fino al bivio con il 222. La traccia comincia a salire. Rispetto all'estate scorsa i colori autunnali hanno dato un altro sapore a questi ambienti selvaggi. Dal Tamazol il colpo d'occhio è notevole. Non mi resta che scendere fino al punto di partenza. Dopo un paio di chilometri pianeggianti comincia la discesa su comoda forestale. Sono alla macchina.










Circa 9 chilometri per 700 metri di dislivello, da fare senza neve e ghiaccio. La traccia 222 poco sotto il Tamazol prosegue su rocce esposte con cordino.

mercoledì 21 novembre 2012

domenica 18 novembre 2012

Giro del Monte Agnello partendo da Tesero: salita lungo la Valle del Rio Bianco-Casera Vecia-Baito Val Sossoi-Baito la Bassa-cima Monte Agnello-Baito Valbona-Baito Pizzancae e ritorno



Sabato 17 novembre 2012. Che bella giornata quella di oggi. Un delitto non sfruttarla a dovere. Marco mi tiene compagnia anche questa volta. Raggiungiamo Tesero. Ad est dell'abitato seguiamo una strada che ben presto diviene sterrata. Parcheggiamo su uno slargo. Il tratto iniziale si sviluppa all'interno di una pineta. Al bivio con il sentiero che sale da Panchià proseguiamo lungo il 510. Si tratta di una comoda forestale che sale dolcemente sulla sinistra del Rio Bianco.


Una cascata indica l'inizio della Valle del Rio Bianco. Senza dubbio un ambiente selvaggio, scavato dall'acqua. Sulla nostra destra ignoriamo il 522. Il frastuono dell'acqua è un attrattiva magnetica.  La salita lungo il canyon è davvero fantastica. Alcuni ponti agevolano il passaggio.




Saliamo rapidamente di quota. La prima pausa la facciamo alla Casera Vecia (1750). Poco più avanti imbocchiamo il sentiero 514 che prosegue verso ovest. In pochi minuti ci porta al Baito di Val Sossol (1922), dove i primi raggi di sole ci regalano un po' di tepore.






Il sentiero si mantiene molto agevole, anche se le pendenze aumentano. Usciti dal bosco si aprono i pascoli innevati. Siamo in quota. Ci fermiamo al Baito La Bassa (2168) per bere una tazza di the. Che panorama incredibile. Alle spalle il Lagorai, davanti il Latemar e il Monte Agnello.




Seguiamo la traccia in direzione Rifugio Monte Agnello (2180). Al bivio con il 509 che porta al Baito Valbona (2194) decidiamo di salire liberamente lungo la dorsale sud del Monte Agnello (2358). Percorriamo la cresta fino alla vetta. Purtroppo le antenne la fanno da padrone. Scendiamo al Baito Valbona per il meritato pranzo.




Ripartiamo. Il segnavia indica 40 minuti per il Baito Pizzancae (2140). Nonostante la neve la traccia è evidente. Gli scorci sono davvero notevoli. Dopo un continuo sali e scendi raggiungiamo il baito.




Da qui in avanti comincia una ripidissima discesa. Il sentiero diviene più stretto e talvolta esposto. Perdiamo rapidamente quota. Sentiamo il frastuono del Rio Bianco. Torniamo al punto di partenza giusto in tempo per il tramonto.





Non conoscendo la zona, questo giro è stata una scommessa vinta. Nei 20 chilometri complessivi di sviluppo si incontrano ambienti selvaggi e grandiosi punti panoramici. L'unica nota stonata è stata la vetta del Monte Agnello. Nonostante la sconfinata vista è davvero troppo antropizzata.