FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

mercoledì 29 maggio 2013

Le facce della Val di Tovel



Lunedì 27 maggio 2013. Risalgo la Val di Tovel fino all'albergo al Capriolo (798), dove parcheggio. Comincio a seguire la forestale che porta a Malga Tuena (1740). La salita è lunga e monotona. Raggiungo il Baito della Roccia (1261), posta all'inizio dell'omonima valle.





Ritorno sui miei passi ed imbocco la forestale che porta in Val di Pez. La traccia, inizialmente pianeggiante, diviene ben presto una ripida mulattiera. Da quassù vedo esattamente da dove sono partito. Avanzo finché la traccia non muore nel bosco. Il rientro avviene seguendo la stessa traccia dell'andata.





Un giro impegnativo con sviluppo superiore ai 15 km e dislivello di 1200 m. Nonostante il lungo e monotono tratto su forestale, questa salita permette di conoscere una delle valli laterali della Val di Tovel.


lunedì 27 maggio 2013

Pazza primavera: in Val Ceda calpestando neve fresca

Sabato 25 maggio 2013. Questa primavera sembrava aver regalato ormai tutto. Mi sbagliavo. Da Molveno risalgo la Val Ceda fino ai ruderi della Malga Bassa. Non potevo non approfittarne, calpestare neve fresca a fine maggio non capita tutti i giorni. Bellissimo.










sabato 25 maggio 2013

Lago di Tovel-Malga Tuena



Sabato 18 maggio 2013. Risalgo la Val di Tovel fino al parcheggio posto in prossimità del lago. Da qui mi incammino lungo il sentiero 309 che seguo fino a Malga Tuena (1740). La salita porta rapidamente ai pascoli della malga. Il posto è eccezionale. La discesa avviene seguendo lo stesso itinerario dell'andata.











Un'escursione semplice e poco impegnativa che permette di ammirare uno dei luoghi più belli del Brenta.

Intraprendente



Questa volpe vuole sfidare la pazienza della fototrappola. Ecco un paio di pose davvero suggestive.

Elegante, sinuoso e imponente


Cosa dire di più. Un esemplare stupendo.

giovedì 16 maggio 2013

Fatica ripagata


Ore e ore di fatica a volte ripagata da filmati come questo, in grado di regalare stimoli sempre nuovi per tener viva questa grande passione.

martedì 14 maggio 2013

Val d'Algone: Malga Nambi-Baito dei Cacciatori-Val di Sacco-Passo del Gotro-Passo Bregn de l'Ors-Doss del Sabion e ritorno via Malga Movlina


Martedì 14 maggio 2013. Risalgo la Val d'Algone fino a Malga Nambi (1374). Qui lascio il mezzo ed imbocco il 341b. Fa freddo. Il termometro segna 3 °C. Comincio a risalire la Val di Sacco. La traccia è ben segnalata ed in breve tempo sono al Baito dei Cacciatori (1800). Il manufatto poggia su una roccia e si trova in una posizione dominante. Sulla sinistra si alza il Palon dei Mughi (2321). Avvisto numerosi camosci.






Mi fermo sotto la Busa di Sacco. Troppa neve. Peccato. Volevo chiudere l'anello attorno al Palon dei Mughi scendendo dalla Val di Nardis. Non mi resta che tornare indietro fino al baito. Seguo ora il panoramico e bellissimo 341 che mi porta rapidamente ai pascoli di Passo del Gotro (1848). Spettacolo.






Gli scatti si susseguono. Il posto merita davvero. Numerose tracce del passaggio dell'orso sono evidenti fino al Passo Bregn de l'Ors (1861). Gli scorci panoramici sul Brenta sono favolosi.





Dopo le foto di rito salgo il ripido 357 che conduce al Doss del Sabion (2108). Qui mi fermo e torno indietro scendendo a Malga Movlina (1786). Nuvole minacciose si avvicinano, per cui decido di scendere rapidamente a Malga Nambi seguendo una traccia posta in prossimità del parcheggio posto subito sotto la malga. La discesa nel bosco è breve ma molto ripida. Arrivato.





Un giro che ricorderò. Estremamente vario, sa mettere insieme ambienti severi e luoghi di estrema bellezza. Non è particolarmente duro con i suoi 1100 m di dislivello e 12 km di sviluppo.