FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

lunedì 28 ottobre 2013

Malga Sporminore: salita del Sinter de le Pegore e discesa via Dos Brozara


Sabato 26 ottobre 2013. Parcheggio nei pressi del campo sportivo di Sporminore. Sono in compagnia di Marco. Non abbiamo ancora definito bene l'itinerario, ma di sicuro ci attende una bella faticata. Seguiamo il sentiero 361. Dopo il primo tratto su forestale optiamo per risalire la ripidissima traccia che si sviluppa nella faggeta, evitando così noiosi chilometri di strada sterrata. Dopo circa 600 metri di dislivello riprendiamo la forestale, che seguiamo fino ad uno spiazzo. Da lì diviene sentiero.


Il paesaggio comincia a cambiare.  Al bivio, prima di percorrere il Sinter de le Pegore, alleviamo la fatica con un provvidenziale sorso di tè caldo. Lo spettacolo per gli occhi comincia ora. Il sentiero spiana e si fa più esposto e selvaggio, regalando magnifici scorci sulla Val di Cobel.



I colori autunnali contrastano perfettamente con quelli delle rocce. Alcuni cordini facilitano il superamento dei passaggi più complicati. Dopo un lungo sali e scendi, a quota 1800 metri comincia l'ultimo strappetto che fa guadagnare 200 metri di dislivello. La nebbia ci avvolge.





Siamo fortunati. Al bivio con il sentiero 363 che proviene da Malga Campa la nebbia svanisce. Cima Borcola (2392) e Cima Trettel (2334) si alzano dinnanzi a noi. Sono senza parole.




Non ci resta che scendere alla malga.



Saluto Marco e lo ringrazio per la compagnia. Scendo seguendo il direttissimo 360 che in circa un'ora mi porta nuovamente al parcheggio, giusto in tempo per l'ora di pranzo.


Un giro che tocca uno degli ambienti a mio avviso più belli e selvaggi del Brenta. Per godere appieno della bellezza e della solitudine dei luoghi bisogna affrontare un tratto iniziale lungo e faticoso, ma superato questo scoglio si viene ripagati di tutto. A parte qualche tratto esposto le tracce sono ben segnate ed intuitive. L'itinerario ha uno sviluppo complessivo di circa 15 chilometri per un dislivello di poco superiore ai 1500 metri.

venerdì 25 ottobre 2013

Autunno a Prato Nan

Venerdì 25 ottobre 2013. Pomeriggio come tanti altri. Per assaporare un po' di sano autunno raggiungo Nembia e risalgo il sentiero che porta a prato Nan. Dopo aver fatto il pieno di colori torno sui miei passi.







domenica 20 ottobre 2013

Val di Saleci: Scolari-Mandria Saleci Bassa-Bait del Fabio-Malga Saleci Bassa-Malga Saleci Alta-Lago di Saleci e ritorno


Sabato 19 ottobre 2013. Partiamo in direzione della Val di Rabbi. Giunti a Pracorno seguiamo le indicazioni per Scolari e Pozze. Parcheggiamo all'imbocco del sentiero 120. Sono in compagnia di Marco. Dopo poche centinaia di metri la traccia diviene un ripido sentiero. In più punti attraversiamo il corso d'acqua, senza mai trovare difficoltà.


Un cancello delimita i pascoli semi-abbandonati di Mandria Saleci Bassa (1375). La struttura è stata recuperata nel 2002, ma numerosi muri a secco testimoniano lo sfruttamento dei luoghi nel passato. La vista su Cima Lainert (2462) e Cima delle Mandrie (2583) è grandiosa, peccato solo per la leggera foschia.




Proseguiamo. Entriamo nel bosco di abeti, dal quale però usciamo rapidamente in prossimità del Bait del Fabio (1481). Qui si apre un ampia zona prativa dove i larici ingialliti regalano un tocco malinconico.



Poco sopra avvistiamo la sagoma di Malga Saleci Bassa (1658). Due persone del posto ci raccontano la storia della malga. Ripartiamo.



Compare la prima neve. Saliamo rapidamente a Malga Saleci Alta (2039). La vista è praticamente sconfinata. Mangiamo all'interno della rinnovata struttura.




Proviamo a muoverci verso il Lago di Saleci (2322). L'altezza della neve non è mai eccessiva. Al segnavia abbandoniamo la traccia principale e prendiamo quella laterale che sale un pendio esposto al sole. Che fortuna.



Guadagnamo quota fino alla conca del lago, dove ci aspetta un grande spettacolo. Nell'acqua cristallina si rispecchiano il Monte Saleci (2680) e la scura figura di Cima Mezzana (2845). Finiamo di pranzare. Ripartire è quasi un dispiacere.





Torniamo alla macchina seguendo la stessa traccia dell'andata, compiendo solamente una piccola digressione poco prima del ponte di legno posto all'inizio della strada forestale.

Un giro tecnicamente non difficile, ma faticoso, che tocca luoghi solitari di estrema bellezza. Complessivamente lo sviluppo supera i 14 chilometri per un dislivello di circa 1500 metri.

lunedì 14 ottobre 2013

Andalo-Val di Larice e ritorno



Sabato 3 agosto 2013. Giornata calda e soleggiata, l'ideale per scoprire nuove tracce. Dal centro di Andalo mi dirigo verso il lago. Poco più avanti della Tana dell'Ermellino seguo la forestale che scende a Selva Piana. La vegetazione lascia intravedere la Val di Larice, all'apice della quale svetta il Croz del Re (2494).


La discesa termina al bivio con il 302. Seguo le indicazioni per Malga Spora. Poco più avanti una stanga delimita l'imbocco della Val di Larice. Il sentiero si fa sempre più stretto e ripido. Finalmente supero il limite della vegetazione. Fatico non poco a trovare il sentiero.




La vista è incredibile. Continuo a salire lungo un canalone roccioso fino all'ora di pranzo, poi torno sui miei passi.



Un giro da sviluppare sicuramente in futuro. A parte il lungo e noioso tratto iniziale su forestale, si sviluppa su luoghi poco frequentati ed estremamente selvaggi.

sabato 12 ottobre 2013

Calpestastando un po' di neve a Malga Ceda Bassa

Venerdì 11 ottobre 2013. Dopo le abbondanti piogge dei giorni passati cerco di sfruttare al meglio uno dei pochi momenti di tregua dati dal meteo. Raggiungo Molveno per fare due passi in Val Ceda. Il termometro segna 6 gradi. La quota della neve delle ore precedenti non supera i 1500 metri. Seguo il 326 fino ai ruderi Malga Ceda Bassa (1443). I colori dell'autunno cominciano ad essere marcati. Cima Sparaveri (2164) è nascosta dalle nubi. Cade qualche fiocco di neve. Torno indietro dalla stessa via dell'andata. 






venerdì 11 ottobre 2013

Centro visitatori Bletterbach-Malga Lahneralm- Malga Schmiederalm-Malga Schönrastalm e ritorno



Sabato 28 settembre 2013. Superato l'abitato di Aldino ci dirigiamo al parcheggio del centro visitatori del Bletterbach. Oltre al sottoscritto, all'Ale e a Nicolò siamo in compagnia di Claudio, Rita e, seppur ben nascosta, Gaia. In lontananza avvistiamo una comitiva numerosa pronta ad attraversare il canyon del Bletterbach. Bravi loro. Ci avviamo. Seguiamo un ampio sentiero che sale verso la Malga Lahneralm (1583). Il nuovo passeggino sembra comportarsi bene. Dopo pochi minuti scolliniamo e scattiamo qualche foto davanti alla struttura.


La traccia scende leggermente fino al bivio con quella che sale a Malga Schmiederalm (1674). Nicolò, sentito l'odore delle pappe, comincia ad agitarsi. Lo convinciamo a proseguire fino a Malga Schönrastalm (1690) o Bel Riposo. Qui ci accomodiamo e ci abbandoniamo al tripudio di sapori del meritato pranzo. Nicolò, sazio, si addormenta.

Scendiamo seguendo quasi interamente la stessa traccia dell'andata. Al bivio per Malga Lahneralm proseguiamo dritti fino a quello con il parcheggio del centro visitatori. Arrivati.




Una giornata bellissima, all'insegna della calma e della tranquillità. Dai grandi sorrisi Nicolò mi sembra più che soddisfatto. Per l'Ale è stata sicuramente una giornata diversa dalle altre. Per quanto riguarda Claudio e Rita invece... beh, tra un po' saremo tutti sulla stessa barca.

Concludo con una foto ricordo di Papi, Papino e Padrino.