FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

domenica 31 gennaio 2016

Val Seniciaga: Malga Seniciaga Bassa - Malga Germenega Bassa


Sabato 30 gennaio 2016. Oggi è la volta della Val di Genova. C'è anche Luca. Superato l'abitato di Carisolo lasciamo la macchina in prossimità del bacino idrico. La strada è completamente ghiacciata. Ci muoviamo in direzione del ristorante Cascata Nardis. Al primo ponte teniamo la sinistra ed imbocchiamo il Sentiero delle Cascate che percorriamo fino al bivio con il 215.





Iniziamo a risalire la Val Seniciaga. La mulattiera attraversa un bellissimo bosco di abeti bianchi. E' estremamente ripida e faticosa, ma in cambio ci fa guadagnare quota rapidamente.


  
Superata quota 1400 metri le pendenze calano e compare la prima neve. Numerose colate di ghiaccio sul sentiero costringono a ripetute deviazioni. 


Giungiamo alla Malga Seniciaga Bassa (1520), dove sostiamo sotto un caldo sole inatteso.



Proseguiamo infine fino a Malga Germenega Bassa (1550), posta nella piana dove confluiscono le valli Seniciaga e Germenega.



Torniamo indietro seguendo lo stesso itinerario dell'andata. Giunti al bivio con il Sentiero delle Cascate proseguiamo fino ad intercettare la strada asfaltata in prossimità della Scala di Bò, che percorriamo a ritroso fino alla macchina.


Il giro tocca luoghi poco frequentati di grande bellezza. Lo sviluppo complessivo misura poco meno di 15 chilometri per circa 1000 metri di dislivello.






giovedì 21 gennaio 2016

Pellizzano - Malga Bassa - Malga Alta - Baita Regina del Bosco - Lago di Stablo e ritorno dal Lago dei Caprioli

Sabato 16 gennaio 2016. Anche oggi sono in compagnia di Luca. Da Pellizzano saliamo a Fazzon. Lasciamo la macchina nei pressi della Malga Bassa (1279). Il termometro segna -8 °C. Iniziano a percorrere il 203 lungo il Sentiero delle Coste. In breve tempo giungiamo alla Malga Alta (1546). Il sottile strato di neve è completamente ghiacciato. Sembra di camminare sul vetro.




Al successivo bivio insistiamo sul 203 fino a giungere alla Baita Regina del Bosco (1639). La traccia diviene ora un sentierino non segnalato benissimo che sale ripido fino al Lago di Stablo (1712).





Tenendo il rio sulla nostra sinistra avanziamo fin sotto il Rifugio Artuik (1976), senza raggiungerlo.



Torniamo indietro seguendo lo stesso itinerario dell'andata fino al bivio sotto Malga Alta, dove invece decidiamo di scendere al Lago dei Caprioli (1307).


Complessivamente il giro presenta uno sviluppo di circa 10 chilometri per un dislivello di poco superiore ai 650 metri.



sabato 2 gennaio 2016

Malga Valtrighetta - Malga Casabolenghetta - Malga Casabolenga - Malga Cagnon di Sotto - Malga Cagnon di Sopra - Passo Cadin o di Fiemme - Bivacco Mangheneto - Passo Cadino - Malga Valsolero di Sopra


Giovedì 31 dicembre 2015. Anche oggi sono in compagnia di Luca. Risaliamo in macchina la Val Calamento fino a Malga Valtrighetta (1440), dove parcheggiamo. Le nuvole si stanno alzando. Iniziamo a percorrere la bella strada che porta verso Malga Cagnon di Sotto (1730). Prima di giungere alla malga, dove inizia lo sterrato, superiamo Malga Casabolenghetta (1509) e Malga Casabolenga (1631).




Ignorato il bivio per Passo di Palù (2071) continuiamo sulla forestale. Oltre il lariceto sbuchiamo nella splendida piana di Campio. A Malga Cagnon di Sopra (1885) imbocchiamo il sentiero 314 che sale al Passo Cadin o di Fiemme (2108). Alcuni camosci pascolano sui pendii dei Crozzi di Brusadi.





Il panorama sulla Val Cadino è spettacolare. Proseguiamo lungo il 310 lasciandoci il Monte Croce (2490) alle spalle.



La traccia è sempre ben segnalata e si sviluppa lungo trincee e resti di baraccamenti militari.



Non saliamo Cima Fornace (2225), ma scendiamo progressivamente fino al Bivacco Mangheneto (2080), dove pranziamo. Il cielo nel frattempo si è fatto grigio.  



Caliamo a Passo Cadino (1954). Da qui proseguiamo lungo il bel sentiero 310A fino a Malga Valsolero di Sopra (1748). Per rientrare alla macchina percorriamo alcuni tornanti della strada provinciale del Manghen.




Questo itinerario mi è davvero piaciuto perché tocca luoghi di estrema bellezza. Complessivamente il giro ha uno sviluppo di 15 chilometri per un dislivello di 900 metri.