FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

mercoledì 17 agosto 2016

Malga Spora Piccola o Prà da Giovo-Contra-Bedolé-Palon-Passo della Boccara-Malga Sporminore-Val Goslada-Malga Spora Piccola o Prà da Giovo

Sabato 13 agosto 2016. Anche oggi sono in compagnia di Franco e Faby. Da Malga Spora Piccola o Malga Prà da Giovo (1549) imbocchiamo il sentiero che attraversa il pascolo e che porta oltre il limite della vegetazione. La Val di Larice è proprio davanti a noi.



Seguendo una traccia ben tenuta attraversiamo i mughi. Ci portiamo sul pendio erboso che culmina sul Monte Bedolé (2254). Il panorama è immenso. 



Il Palon (2414) è inconfondibile. Per risalirlo occorre abbassarsi leggermente di quota ed individuare una Madonnina incassata nella parete rocciosa con annesso cordino metallico. Superato questo tratto il percorso diviene intuitivo puntando la cima. Una leggera nebbia ci impedisce di osservare bene un branco di camosci posti qualche centineio di metri sotto di noi.



Giunti sulla cresta la percorriamo interamente fino all'ometto di vetta. Che spettacolo.





Proseguiamo calando di quota fino al Passo della Boccara (2300). Un escursionista ci osserva dal Croz del Re (2496).



Al passo svoltiamo a destra e attraversiamo il vallone fino ad intercettare il sentiero SAT 360 che scende a Malga Sporminore (1931).



Imbocchiamo la Val Goslada. Non esistono tracce evidenti. Cerchiamo di tenerci il più possibile a ridosso del ghiaione per evitare i mughi. Ci riusciamo fino ad un certo punto. 


Giunti al ghiaione occorre individuare un ripidissimo canalino attrezzato che permette di risalire nel bosco sopra il Prà da Giovo. 


Superato il salto di roccia discendiamo il sentiero dell'andata fino alla malga per chiudere l'anello.


Un giro meraviglioso. Ambienti solitari e panorami grandiosi caratterizzano l'intero itinerario. La conoscenza di alcuni passaggi chiave è indispensabile per portare a termine l'anello.



martedì 9 agosto 2016

Tressi di Dion-Busa del Dion

Sabato 06 agosto 2016. Più volte in questo blog ho descritto le escursioni a Prato Nan e al Baito dei Cacciatori (1332). Con Franco e Faby decidiamo di provare a salire più in alto. Alla Busa del Dion. Non ci sono tracce. Avanziamo risalendo il ghiaione tenendo come riferimento le verticali pareti del Soran. La giornata è calda ma molto ventosa.




Tenendoci alla quota degli ultimi larici superiamo gli sfasciumi.




Salendo ancora leggermente raggiungiamo finalmente la Busa del Dion. Tanti sono i camosci che avvistiamo. Ci troviamo all'interno di un anfiteatro naturale di spettacolare bellezza.  




Dopo una breve pausa scendiamo in direzione della Crona Solagna (1560). A parte un primo tratto su ripido ghiaione la discesa prosegue nel bosco lungo un sentiero di cacciatori che riporta al baito. 


Dopo averci fatto numerosi pensieri finalmente sono riuscito a calcare questi luoghi. La loro grandezza mi ha stregato. Ci tornerò ancora. Sicuramente.





venerdì 5 agosto 2016

Malga Ceda di Villa Banale-Malga Ceda Alta-Val Daino-Passo di Cresole-Passo della Portella-Busa dei Casinati-Malga Ceda di Villa Banale

Sabato 30 luglio 2016. Sono in compagnia di Franco e della Faby. Da Malga Ceda di Villa Banale (1398) percorriamo il sentiero 332A che si congiunge al 326 della Val di Ceda appena sopra Malga Ceda Bassa (1443).


Oltre i ruderi di Malga Ceda Alta (1888) imbocchiamo la selvaggia Val Daino.







Risaliamo a fatica il ripidissimo canalone fino al Passo di Cresole (2310).







  
La nebbia ci avvolge. Al momento qualsiasi valutazione sul come proseguire è complicata perché la traccia non è segnalata. Attendiamo dunque una schiarita. Il momento giusto arriva qualche minuto dopo.



Dobbiamo perdere un centinaio di metri e puntare al Passo della Portella (2186). Siamo nel regno dei camosci. Ho perso il conto di quanti ne ho visti. 


Giunti al passo ignoriamo la traccetta che attraversa le Fontane Fredde e discendiamo senza difficoltà il ghiaione fino alla Busa dei Casinati. Il contesto è idilliaco. 



Prima di intercettare il sentiero 332 che riporta a Malga Ceda di Villa Banale ci intestardiamo nel voler individuare una vecchia traccia. Questo si trasforma in una battaglia con i mughi. Desistiamo e decidiamo di scendere proseguendo lungo gli sfasciumi. Dopo poche centinaia di metri, oltre il bosco, sbuchiamo proprio dove termina la forestale.



Giunti alla malga pranziamo in compagnia.


Non ho resistito al richiamo e ci sono tornato. La bellezza di questi luoghi mi ha lasciato senza fiato. Era da tanto tempo che non provavo questa sensazione.