Sabato 14 maggio 2016. Da Malga Ceda di Villa Banale (1398) percorro il bel sentiero 332A che si collega più avanti al 326.
Poco sopra i resti della Malga Ceda Alta (1888), non appena la traccia principale svolta a sinistra, tengo la destra ed imbocco la Val Daino.
L'erba bagnata, i ghiaioni, la neve e le pendenze accentuate non ammettono errori. Il Monte Daino (2685) si alza grandioso alla mia sinistra.
Mi fermo una manciata di metri sotto il Passo di Cresole (2310). Ci sono numerosi camosci. Più li guardo e più mi fermerei ad ammirare la bellezza di ciò che mi circonda. Era da molto tempo che non provavo questa sensazione di libertà. Il rientro avviene seguendo la stessa via dell'andata.
L'itinerario consente di raggiungere ambienti solitari e selvaggi, in grado di regalare un sapore completamente diverso alla classica ascesa della Val di Ceda.
Mi fermo una manciata di metri sotto il Passo di Cresole (2310). Ci sono numerosi camosci. Più li guardo e più mi fermerei ad ammirare la bellezza di ciò che mi circonda. Era da molto tempo che non provavo questa sensazione di libertà. Il rientro avviene seguendo la stessa via dell'andata.
L'itinerario consente di raggiungere ambienti solitari e selvaggi, in grado di regalare un sapore completamente diverso alla classica ascesa della Val di Ceda.