Domenica 21 agosto. Ultimo giorno di ferie. Decido di portare l’Ale a vedere le marmotte. Voglio farle un regalo. Da Andalo (1040) siamo saliti al Doss Pelà (1782). Giriamo a destra e seguiamo il sentiero che conduce al Bait del Germano. L’indicazione dice circa un’ora e trenta di camminata. La strada è per lo più pianeggiante, con sali e scendi poco impegnativi. Sono contento per l’Ale perché la giornata è calda e il cielo limpido. Uno scoiattolo sfugge all’obiettivo della mia Nikon. Peccato. Poco dopo arriviamo alla malga Covelo (1781). Non siamo soli. Le marmotte sono davanti alle loro tane. Proviamo ad avvicinarci e una sentinella in piedi sulle zampe posteriori fischia per comunicare alle altre il pericolo. Ci nascondiamo dietro una roccia che sembra messa lì apposta ed aspettiamo. Riusciamo a vederle da vicino, a pochi metri. Una è proprio grossa. Un' altra è nascosta tra le ortiche.
Dopo aver pranzato mi sono messo all’ombra sotto il tetto della stalla. Succede l’incredibile. Sento un sibilo. Sembra un serpente. Mi volto e vedo qualcosa che si intrufola tra la fessura del muro. Dopo qualche secondo sbuca una testa. E’ un ermellino. Il tempo di scattare una foto e sparisce.
Forse siamo stati fortunati, ma quello che abbiamo visto lo abbiamo cercato o almeno ci abbiamo provato. Altra gente prima e dopo di noi non si è nemmeno accorta delle marmotte. Era troppo attenta a schivare gli escrementi delle vacche. Torno a casa, riguardo le foto e ripenso alle loro scarpe pulite e ai loro piccoli occhi vuoti.
grazie papi...
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