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martedì 12 giugno 2012

Malga d'Arza-Malga Termoncello-Cima Loverdina-Bocca Inferni-Bocca di Val scura-Malga Flavona e ritorno via Malga Loverdina


Sabato 9 giugno 2012. Il cielo grigio non permette di fare grandi programmi. Oggi c'è Marco. Dall'abitato di Cunevo saliamo in direzione Malga d'Arza (1507). Al parcheggio poco prima della struttura parcheggiamo e ci incamminiamo. Le vacche pascolano libere.


Al bivio giriamo a destra in direzione Malga Termoncello (1856). Il sentiero 330 sale dolcemente nel bosco ed è molto bello. Sono le 9 e non incontriamo nessuno. I pascoli della malga si aprono davanti a noi in uno spettacolo di colori. La nebbia aggiunge fascino al paesaggio.





Seguiamo la traccia che sale sulla cima Loverdina (2237). 400 metri di dislivello tutti d'un fiato. In cima la croce e la madonnina ci aspettanlo. Per il momento niente vista lago di Tovel, ma almeno il tempo regge. Questo ci dà coraggio e proseguiamo.




Adesso si fa dura. Le mani devono rimanere libere. Via macchina fotografica e gps. Con attenzione scendiamo tra le rocce. La nebbia non permette di vedere oltre i nostri piedi. Meglio così. In prossimità della Bocca degli Inferni (2310) a sorpresa il cielo si apre. La vista è spettacolare.





Al bivio seguiamo per la Val Scura. Su una pietra leggiamo 369. Proseguiamo, la strada è quella giusta. Continuiamo a salire fino alla Bocca di Val Scura (2362). La neve, la vista sul campo Flavona, gli sfasciumi e tutto il resto esaltano la scelta di non aver mollato a causa del tempo. Per ora tutto bene.






La neve sulla traccia ci costringe a scendere a zig-zag sugli sfasciumi. Velocemente perdiamo quota. In breve tempo siamo sul 330 in direzione Malga Flavona (1858). Adesso il pranzo è più che meritato.







Cominciano a cadere le prime gocce di pioggia. Sono le 13.45. Ripartiamo. Questa volta il 330 lo seguiamo fino alla Termoncello. Per non fare lo stesso percorso dell'andata scendiamo alla Malga Loverdina (1771) Questa digressione ci costa il diluvio universale fino alla Macchina. Beato poncho.







Che soddisfazione. Bagnato fradicio ma felice. Veramente un gran bel giro. Duro con i suoi quasi 1600 m di dislivello ed uno sviluppo superiore ai 20 km. Solo un camoscio in lontananza e niente altro. Ecco l'unica nota stonata.

1 commento:

  1. Bello il giro della val Scura, l'ho fatto qualche anno fa passando per la Campa... e con la grandine che incalzava alle spalle!!!

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