FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

domenica 28 aprile 2013

Molveno-Croz dei Pegolotti-Malga Ceda Bassa e ritorno



Domenica 28 aprile 2013. Tempo inclemente. Raggiungo Molveno e lascio la macchina all'imbocco del 326, il Sentiero della Ceda. Il lago ha un colore stupendo. Non piove, ma parto di gran carriera perché le nuvole sono cariche di pioggia. Raggiungo il Croz dei Pegolotti (945). Il sentiero costeggia il lago fino al bivio con la forestale che sale da Baita Fortini (938). La seguo fino al segnavia per Malga Andalo (1357).



Cominciano a scendere le prime gocce. Il sentiero si fa ora ripido. La traccia è intuitiva e porta rapidamente al rudere di Malga Ceda Bassa (1434). La nebbia è fastidiosa, così come la pioggia, ormai copiosa. Non mi rimane che scendere per la via dell'andata.







La Val di Ceda è un luogo selvaggio. Quest'escursione in solitaria me la sono davvero gustata. Quando le condizioni climatiche lo permetteranno la risalirò fino a Passo Ceda.

sabato 27 aprile 2013

Nembia-Prato Nan-Pian di Foschera e ritorno



Giovedì 25 aprile 2013. Il posto mi ha stregato, così decido di ritornare a Nambia. La giornata è meravigliosa. Raggiunto Prato Nan imbocco il poco intuitivo sentiero che sale verso Pian di Foschera (1391).



Proseguo con attenzione a causa della forte esposizione. Un tratto attrezzato, se così si può dire, mi consente di superare il punto più complicato. La vista sul lago di Molveno è continua. E che vista!





Entro nel bosco di abeti e faggi. Una salita a zig zag mi fa compiere l'ultimo salto di quota che porta  direttamente a Pian di Foschera (1391). Lo spettacolo di questi luoghi non stanca mai. Percorro le ultime decine di metri fino ad intercettare la forestale che sale dal Rifugio Alpenrose (1069). Memorizzo la posizione sul gps e torno indietro.




Mi mancava questa via che porta ai pascoli di Prada Lo sviluppo complessivo è di circa 9 km per un dislivello di 850 m. Occorre molta attenzione, ma merita. Veramente.

mercoledì 17 aprile 2013

Nembia-Sass de Mazola-Prato Nan-Baito dei Cacciatori



Mercoledì 17 aprile 2013. L'Ale e Nicolò sono finalmente a casa. L'attesa è stata interminabile. Devo completare il giro lasciato in sospeso qualche settimana fa. Raggiungo l'ormai nota località Nembia. La girnata è bellissima, con una temperatura davvero gradevole. Anche se con un po' di ritardo la stagione vegetativa è iniziata. Salgo lungo lo stesso sentiero della scorsa volta. In breve tempo raggiungo il Sas de Mazola e Prato Nan. La traccia è evidente, complice anche il trasporto del legname a valle. Poco più avanti supero la frana.






Il sentiero ora si fa più ripido, ma mai pericoloso. L'unico tratto che necessità di attenzione è un passaggio esposto che dà sul lago di Molveno. Giunto al Baito dei Cacciatori (1332), che rappresenta anche il punto più alto di questo giro e faccio una pausa.





Scendere è un altro paio di maniche. Le indicazioni scarseggiano quindi decido inizialmente di seguire la traccia in direzione est. Al primo canalone taglio verso sud. Lo percorro per circa duecento metri fino a trovare nuovamente la traccia principale, se così si può chiamare. Le sorgenti sono numerose. Più scendo è più il sentiero si fa largo ed evidente. Raggiungo la strada principale che mi porta al punto di partenza.




Un giro davvero bello e selvaggio. Si sviluppa su tracce secondarie poco frequentate. Non è impegnativo, ma necessità di capacità di orientamento. L'itinerario misura complessivamente 6.3 km per circa 600 m di dislivello.



domenica 7 aprile 2013

Lago di Nembia-Prato Nan

Sabato 7 aprile 2013. Pioggia. Non può essere altrimenti. Esco ugualmente cercando di limitare i danni. Raggiungo il lago di Nembia. Imbocco il ripido sentiero che sale verso Prato Nan (1050). La presenza dei fiori e delle api mi ricorda che siamo in primavera. Tutto il resto mi riconduce all'autunno.




Pian piano entro nella faggeta. L'aumento delle temperature e le abbondanti piogge hanno sciolto gran parte della neve. La traccia è evidente.

 
Poco sopra i 1000 m il bosco si apre e lascia spazio ai pascoli. Spettacolo.





La pioggia aumenta di intensità e sono costretto a tornare indietro.



Davvero un peccato. Il prima possibile voglio portare a termine questo itinerario che si sviluppa su sentieri secondari privi si segnaletica.


martedì 2 aprile 2013