FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

domenica 22 dicembre 2013

Andalo-Prati di Monte e ritorno

Domenica 22 dicembre 2013. Mi alzo presto. Arrivo ad Andalo quando è ancora buio. Lascio la macchina nel parcheggio di località Val Biole. Non mi aspetto grandi panorami, la giornata è grigia e la nebbia mi accoglie fin dai primi metri. Segui la traccia 352 che risale la Gardeccia. Numerosi abeti schiantati sul sentiero mi costringono a continue deviazioni tra il novellame. Giunto alla Fontanella (1503) noto con stupore che la nebbia si è in più punti diradata.


Il sentiero è ancora ben marcato. Le pendenze si fanno più dolci dopo il bivio con il 344b. E' tutt'altro che freddo.





Proseguo fino al segnavia che indica Prati di Monte (1830). Andalo ed il Lago di Molveno lo ho ben visibili solo nella mia immaginazione. Torno indietro seguendo lo stesso itinerario dell'andata, ignorando il 352b.




Un giro semplice con uno sviluppo di poco superiore ai 6 chilometri e dislivello di circa 700 metri. L'esiguo innevamento mi ha permesso di raggiungere questi luoghi generalmente frequentati in altre stagioni.



mercoledì 11 dicembre 2013

Vista panoramica sul Lago di Molveno da Pian di Foschera partendo dal Rifugio Alpenrose - San Lorenzo in Banale



Sabato 07 dicembre 2013. Un'altra splendida giornata. L'ennesima di questo caldo dicembre. Parcheggio l'automobile sopra San Lorenzo in Banale, in località La Rì. Comincio a percorrere il 345 che mi porta subito al Rifugio Alpenrose (1069). Proseguo. Al primo tornante abbandono la traccia principale e seguo le indicazioni per Vela-Prada. Il sentiero si sviluppa nel bosco ed è molto meno monotono rispetto a quello principale. Le pendenze non sono mai eccessive. Sotto Pian di Foschera (1391) si aprono i pascoli imbiancati di Prada. Questi luoghi sono magnifici, in qualunque stagione e situazione. Percorro una traccia non segnalata che mi porta su una piccola spianata erbosa a picco su Nembia con vista mozzafiato sul Lago di Molveno.






Un giro di poco più di 5 chilometri per 400 metri di dislivello, estremamente semplice ed appagante.
 

domenica 8 dicembre 2013

venerdì 6 dicembre 2013

Caldonazzo: cascata di ghiaccio della Val dei Laresi

Venerdì 06 dicembre 2013. Nel corso della settimana ho pensato e ripensato al giro di domenica scorsa. Non potevo non ritornare. Stavolta però in compagnia di mio papà. Seguiamo la forestale che porta al Doss Tondo. La recente sistemazione dell'acquedotto della Val dei Laresi ha compreso la realizzazione di una nuova strada, che seguiamo. I lavori sono ancora in corso ed incontriamo alcuni operai. La nuova viabilità culmina proprio dove inizia la traccia che vogliamo seguire.


Il primo tratto è particolarmente esposto e la presenza dei cordini è provvidenziale. Superato lo sbalzo di roccia ci inoltriamo nel cuore Val dei Laresi, dove veniamo accolti da un forte vento gelido.




Superiamo alcune gallerie scavate nella roccia. Scesa la gradinata metallica ci muoviamo inizialmente lungo il letto del rio. I lavori di sistemazione idraulica sono evidenti. Seguiamo quindi la traccia aperta dagli operai, in quanto il sentiero principale è ghiacciato.





Saliamo per qualche decina di metri tra rocce e cordini fino a giungere dinnanzi all'anfiteatro che ospita la cascata di ghiaccio, visibile anche dalla parte alta del sentiero poco battuto che porta a Monte Cimone  (1525). Siamo nel regno dei camosci. Se non fosse per il ghiaccio sarebbe possibile risalire un sentierino in più punti franato che ho percorso tante volte e che, dalla destra della cascata, permette di raggiungere un vecchio appostamento di cacciatori, ben visibile sopra di noi.


Torniamo indietro percorrendo la stessa traccia. Per qualche minuto osserviamo un camoscio intento nel risalire un ripido pendio erboso. La luce del giorno cala vistosamente. Siamo alla macchina.


Ci siamo fatti un altro regalo a vicenda. Poco importa se non sono frequenti.