Sabato 22 febbraio 2014. Marco mi propone un giro in Val di Fiemme. Lasciamo la macchina in località Cascata (849), una frazione di Cavalese. Nevica. Ci soffermiamo dinnanzi alla cascata che dà il nome all'abitato. Cominciamo a percorrere la lunga forestale che risale la Val Moena.
Giunti in località Tabià (1089) il bosco si apre. Le betulle innevate rompono la regolarità del bosco di abeti. La salita non presenta pendenze impegnative. Superiamo in successione il Ponte delle Crosette (1170) e il Ponte Brustolaie (1220). Al bivio teniamo la destra e risaliamo la Val Forame.
Dopo una buona ora giungiamo alla Casera delle Capre (1610). Decido di mangiare qualcosa e di raggiungere dopo Marco, che nel frattempo ha cominciato la salita lungo il 317b che porta al Baito del Pignaro e a Malga Forame Alta (1909). Nevica copiosamente, ma la visibilità è buona.
Raccolto lo zaino affronto l'ultimo tratto. Le pendenze si fanno più impegnative, ma l'ambiente selvaggio e la neve fresca regalano soddisfazioni a non finire. Ritrovo Marco al Baito del Pignaro. Malga Forame Alta è lì, a qualche decina di metri. Una croce la precede.
La discesa segue la stessa via dell'andata.
Un giro bellissimo, che sembra fatto appositamente per le ciaspole. Ad eccezione di un passaggio di pochi metri su un ripido canalone poco prima di giungere al Baito del Pignaro la traccia è sempre sicura. L'itinerario è lungo e faticoso, con sviluppo di 18 chilometri per un dislivello di circa 1100 metri.
mitico il baito del pignaro!!! lì ho dormito 11 ore di fila, ma era più uno stato di premorte... :D
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