FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

lunedì 2 giugno 2014

Grandiosa traversata della Val d'Ambiez: Masi di Dengolo-Malga Senaso di sotto-Rifugio al Cacciatore-Malga Prato di sopra-Malga Ben-Forcella Bregain


Sabato 31 maggio 2014. A distanza di una settimana faccio ritorno in Val d'Ambiez, questa volta in compagnia di Max e Claudio. Quest'ultimo ha lanciato l'idea di compiere la traversata della valle dal Ristoro Dolomiti (860) al Rifugio Alpenrose (1069). Lasciata la prima macchina al Rifugio Alpenrose ci dirigiamo al Ristoro Dolomiti, dove parcheggiamo. Guidati da Max imbocchiamo un invisibile e ripidissimo sentiero che risale il Lanzin e che porta ai Masi di Dengolo (1301), congiungendosi con il 342.




Le nuvole sono basse, ma non impediscono la vista sull'altro versante della valle. 



A Pian Bondai inizia uno strappo assai duro che fa guadagnare 150 metri di dislivello. Non appena scolliniamo la valle si apre in tutto il suo splendore. Scendiamo a Malga Senaso di sotto (1577).



  
La traccia prosegue su comoda forestale fino al Rifugio al Cacciatore (1820). La quota neve inizia poco sopra. Superata Malga Prato di sopra (1885) raggiungiamo il bivio per Malga Ben. Il primo tratto di sentiero si presenta innevato e implica il passaggio su un paio di ripidi canaloni. Che spettacolo la Val di Dalum. 





Appena scendiamo di quota la neve lascia il posto ad una vegetazione sempre più verde. Malga Ben è finalmente a poche centinaia di metri. Ora possiamo fermarci.




Il tempo vola. Comincia a cadere qualche goccia di pioggia. Lasciare questi posti è sempre un dispiacere. Un numeroso branco di camosci ci precede e ci sorveglia a debita distanza.





Dobbiamo guadagnare quota fino alla Forcella Bregain (1833). Raggiunto il tratto con cordino metallico capiamo subito che il sentiero ha risentito delle abbondanti nevicate. Proseguiamo con cautela. Claudio ci precede di qualche metro. Improvvisamente pronuncia: "ORSO". A poche decine di metri davanti a noi un cucciolone risale un ripido tratto. Prima di scollinare e scomparire ci fissa per qualche secondo lasciando una grandissima emozione. Max riesce a filmarlo. 



Quello che succede poi dalla forcella fino al Rifugio Alpenrose è un segreto che pochi conoscono, fatto di visioni e di sana follia umana che mi tengo assai stretta. Bellissimo!

2 commenti:

  1. ci vuole equlibrio e sano distacco....!

    camoscio marcatore!

    RispondiElimina
  2. grgrgr.. l'unica volta che non ci sono andate a beccare l'orso.. grgrg... bella gita ovviamente (compagnia a parte..)

    RispondiElimina