Mercoledì 1 maggio 2013. Eccomi nuovamente a Molveno. Imbocco il sentiero che risale la Val di Ceda. La pioggia della notte ha reso scivolose le rocce. La forestale si sviluppa all'interno della faggeta. Al bivio per Malga Andalo (1357) seguo il 326. Rispetto a pochi giorni fa la visibilità è ottimale. Il cielo è grigio, ma sembra tenere. In breve tempo raggiungo i resti dell'ex Malga Ceda Bassa (1434). Cima Sparaveri (2163) svetta proprio sopra questo piccolo spiazzo verde.
Proseguo nel bosco di abeti. La traccia è ben segnata. Poco sopra si trova il bivio con il 332a. Lo ignoro. Risalgo un ghiaione. La neve fa la sua comparsa, ma fortunatamente è compatta e mi evita un bel po' di fatica. A pochi metri pascola un branco di camosci.
Continuo a salire fino a incontrare quelli che un tempo erano i pascoli dell'ex Malga Ceda Alta (1888). Mi fermo. Poco più sotto transitano in fila indiana i camosci visti poco prima.
Scendo fino al bivio con il 332a, che imbocco. Il primo tratto è pianeggiante e segue parallelo il 326. Dopo circa un chilometro il bosco lascia il posto ai pascoli della Malga Ceda di Villa Banale (1385). Il luogo è incantevole.
Scendo lungo la forestale che mi porta nuovamente al 326. Arrivato.
Un giro completo. Duro per le pendenze costantemente elevate, ma in grado di regalare un assaggio di Brenta selvaggio. Il dislivello complessivo è di circa 1200 m per poco più di 12 km.
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