FOTOTRAPPOLA: tutto ciò che non possiamo, non riusciamo, non vogliamo vedere.

giovedì 20 ottobre 2011

Ristoro Dolomiti – Malga Asbelz – Rifugio Cacciatore – Ristoro Dolomiti


Giro Asbelz-Val d'Ambiez
Sono le 7. Dall’abitato di S. Lorenzo in Banale seguo l’indicazione per la Val d’Ambiez. Lascio la macchina al ristoro Dolomiti. Scendo lungo la strada asfaltata e imbocco il sentiero 349 per Malga Asbelz. Supero il Ponte di Baesa e mi inerpico nel vero senso della parola sulle rampe che portano ai Masi Jon. La pendenza è proibitiva. Con lo zaino carico di vivande faccio una fatica terrificante. Sono ai masi. Il sentiero prosegue nella faggeta. I colori autunnali sono meravigliosi. Cammino e sento le foglie morte cadere a terra.
DSC_0292DSC_0298DSC_0307
In pochi minuti esco dal bosco e mi ritrovo nei pascoli. Sulla mia sinistra vedo il Monte Pizzo (2221), sulla destra la Crona Vecchia (2154). Il sentiero è esposto, ma non pericoloso.
DSC_0320DSC_0322DSC_0324DSC_0330
Verso le 10 il sole spunta e scioglie le brina. Sento un fischio. Un camoscio lancia l’allarme. Cambio l’obiettivo della macchina fotografica. Appena in tempo per immortalare la fuga di 5 camosci.
DSC_0336DSC_0338
In lontananza la sagoma della Malga Asbelz (1956). Sono arrivato. Scarico il bagaglio e riposo qualche minuto. Sono stanco. Di fatica ne devo fare ancora tanta. Al bivio seguo il sentiero 348. Pochi metri e arrivo al Lago d’Asbelz. Ho difficoltà a trovare la traccia del sentiero, ma dopo qualche tentativo ci riesco. La salita è molto ripida e panoramica. Il punto più alto lo raggiungo alla Selletta Colmalta (2276). Che sudata.
DSC_0345DSC_0354DSC_0359DSC_0361
Finalmente la strada spiana. Si apre la vista sulle Dolomiti. Incontro quattro cacciatori. Una nuvola fantozziana si adagia sulla Busa del Senaso. La nebbia mi attende. Infatti mi accompagnerà fino al Rifugio Cacciatore (1821). Qui mi fermo a mangiare.
DSC_0373DSC_0374DSC_0381DSC_0382DSC_0385DSC_0388DSC_0394DSC_0398
Sono fortunato. La nuvola si alza e in un secondo il cielo è nuovamente limpido. Salgo fino alla Busa dei Malgani. Il Rifugio Agostini è lì a un’ora e mezza, ma per oggi ho già dato. Sarà per un’altra volta.
DSC_0401DSC_0409DSC_0411
Scatto un’ultima foto e scendo lungo il 325, attraverso la Val D’Ambiez. Sulla strada che porta a Malga Senaso di Sotto (1578) vedo le impronte di un orso nel fango.
DSC_0416DSC_0418
Continuo a scendere lungo questa valle scavata dall’acqua. Sono al punto di partenza.
DSC_0429DSC_0436

Un giro incredibile. Quasi 23 chilometri. Ho visto tutto. La paura di non farcela, la fatica, l’avventura. Mi porterò dentro tutto. Gli animali, i boschi, i pascoli. Proprio tutto.

3 commenti:

  1. Complimenti, una delle zone più belle e selvaggie del Brenta! Aaaaa le impronte dell'orso!!!!

    RispondiElimina
  2. Complimenti per il giro e coraggioso (e forse un pò imprudente :P) a farlo da solo!
    Sono zone meravigliose e dimenticate dai più!
    Orsooo :)

    RispondiElimina
  3. Luoghi stupendi. Le impronte sono un regalo per Claudio.

    RispondiElimina